Il matrimonio, nelle novelle di Luigi Pirandello, è uno specchio che promette certezze e riflessi sorridenti, ma che spesso si rivela capace di mostrare l’abisso interiore di ciascun personaggio. Nella raccolta “Un matrimonio ideale e altre novelle coniugali”, pubblicata da Edizioni Intra, troviamo ventiquattro racconti in cui l’istituzione matrimoniale si trasforma da simbolo di stabilità a teatro di naufragi familiari, illusioni infrante e sogni perduti. Pirandello non affrontò mai il tema del matrimonio in modo sistematico, come fece Balzac, ma disseminò nelle sue novelle una riflessione profonda e spesso feroce sui legami coniugali e sull’esistenza umana nella società moderna.

Le sue storie coniugali sono attraversate da immagini potenti e ricorrenti. In racconti come “Scialle nero”, che apre la raccolta Novelle per un anno, il matrimonio è una catena, un vincolo che condanna i personaggi a infelicità e morte, mentre in “Il viaggio” o “Leonora, addio!” la casa coniugale diventa una prigione, una cella che soffoca ogni libertà e annienta l’individuo. Altre volte, come ne “Il lume dell’altra casa”, il desiderio di fuga non conduce alla liberazione, ma a un’ulteriore discesa nella disperazione. La casa e il matrimonio diventano materializzazione di un’esistenza senza vie d’uscita, un luogo dove gli istinti si spengono e le illusioni si dissolvono.

Eppure, verso la fine della sua produzione novellistica, lo sguardo di Pirandello cambia. Le immagini si fanno meno asfissianti e più sfumate: il velo nuziale, simbolo della costrizione, si rinnova con nuovi significati. Ne “La signora Frola e il signor Ponza, suo genero” il sorriso ironico e benevolo sembra suggerire uno sguardo più tollerante sulla fragilità delle relazioni umane. In “La tartaruga”, il matrimonio si allontana dall’ossessione del possesso per accogliere un approdo sereno, seppur lontano. Infine, nelle novelle “Effetto d’un sogno interrotto” e “Una giornata”, l’amore e il matrimonio sfumano nell’onirico, sospesi tra realtà e sogno, lasciando intravedere un velo di mistero che addolcisce il dramma dell’unione coniugale.

Questa raccolta, ordinata cronologicamente, permette di seguire l’evoluzione dello sguardo pirandelliano: dal crudo realismo dei primi racconti, dove il matrimonio è simbolo di oppressione, fino alle atmosfere più rarefatte e misteriose delle opere mature. Pirandello non condanna, né assolve: osserva, scompone e rivela, con la sua inimitabile capacità di esplorare l’animo umano, le contraddizioni di un’istituzione che, ieri come oggi, promette certezze e spesso genera tormento.

“Un matrimonio ideale e altre novelle coniugali” è dunque un viaggio attraverso le sfumature più profonde della vita di coppia, una galleria di personaggi intrappolati tra desideri irrealizzati, scontri inevitabili e speranze tradite. Ma è anche uno specchio in cui guardarsi per scoprire che, forse, ogni matrimonio è l’incontro tra ciò che si sogna e ciò che la vita concede, tra la verità e l’illusione.

Scheda del volume:

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Collana Il Disoriente

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