Descrizione
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Che cosa hanno in comune un’espressione usata da Putin durante un discorso ufficiale, un tatuaggio rappresentante una croce e molte pagine della letteratura russa? Sono “usciti” tutti dalle prigioni. Il carcere rappresenta un vero e proprio topos della letteratura russa, dal XVII secolo ai giorni nostri. Un topos poco studiato forse perché si tratta di un luogo che desta in tutti noi paura ed orrore. Questo libro intende essere un viaggio nelle prigioni russe della finzione letteraria e della realtà ed un’occasione per riflettere su questioni fondamentali quali la libertà, i rapporti interpersonali, il significato del concetto stesso di “colpa”, lo Spazio ed il Tempo.
Nata a Bolzano nel 1969, Francesca Legittimo si è laureata a Venezia in Lingue e Letterature straniere e ha proseguito gli studi a Mosca. Insegna lingua e letteratura russe allo IULM e alla SSML Carlo Bo di Milano. È coautrice di una serie di manuali di lingua russa e autrice di un saggio sulla cultura russa (La sfinge russa, Hoepli, 2020). Ha sempre cercato di capire la Russia partendo dalle parole, e così si è fermata a riflettere sul fatto che in russo prigione faccia rima con destino.
Collana Saggiamente
RECENSIONI E SEGNALAZIONI:
Michele Lupo per SoloLibri, 9 gennaio 2024
Come la prigione assottiglia il confine tra letteratura e realtà, in Andergraund, 31 gennaio 2024
Francesco De Leo per Storie di Storia (la Repubblica), 29 febbraio 2024
Posizione nella classifica Bestseller di Amazon:
n.p.
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