Descrizione

 

 

 

Siamo uniti dal 1861, eppure non sappiamo bene da cosa. Il Paese del sì è una brillante indagine su chi sono e cosa credono di essere gli Italiani. Dalla lingua al patrimonio culturale, dai valori costituzionali alla storia, l’identità collettiva del “bel Paese” è analizzata da un arguto intellettuale “italo-napoletano”. Attraverso un gradevole percorso interdisciplinare, Giliberti apre nuove prospettive sui concetti di identità, nazione e integrazione. Ci aiuterà a capire perché e come essere italiani. Per fortuna o purtroppo.

(dalla quarta di copertina)
“Le genti del bel paese dove il sì suona”: così Dante Alighieri definisce gli Italiani. Ma c’è dell’altro. Chi visita il Gran Bazar di Istanbul viene infallibilmente riconosciuto, da lontano, come italiano (non spagnolo o greco) dai bravissimi venditori, che si mettono sulla soglia dei negozi per richiamare i clienti. Basta un’espressione, un gesto, la postura del corpo, il modo di vestire, per essere invitati – nella nostra lingua – ad acquistare qualcosa. Ma come fanno?

Giuseppe Giliberti (Napoli, 1950) è stato professore ordinario di Fondamenti del diritto europeo e docente di Diritti umani all’Università di Urbino. È autore di numerose pubblicazioni di storia del diritto e diritti umani.

 

Indice-sommario
Introduzione – 1. Culturale, interculturale – 1.1. Identità – 1.2. Cultura – 1.3. Chi crediamo di essere – 2. Storia, memoria – 2.1. Etnia e nazione – 2.2. “Marzo 1821” – 2.3. La religione che unisce e divide – 3. Lingua, dialetti – 3.1. Una pantera si aggira per l’Italia – 3.2. Dantedì 25 marzo – 3.3. Lingue “gentili” e dialetti “tosti” – 4. Costumi, caratteri – 4.1. Una questione di carattere – 4.2. Non ci facciamo conoscere – 4.3. Esiste la cucina italiana? – 5. Diritto, italianità – 5.1. La cultura italiana nella Costituzione – 5.2. Ius culturae – 5.3. Conclusione – RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI – INDICE SOMMARIO

LEGGI – Introduzione e indice del volume

ISBN: 9791280035042
Collana Saggiamente – Saggi di scienze umane

  • Copertina flessibile: 125 pagine
  • Editore: Intra S.r.l.s. (10 ottobre 2020)
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-13: 9791280035042
  • ASIN: B08KTW22JQ
  • Peso di spedizione: 200 g
  • Prezzo: € 15,00 (cartaceo), 9,99 (ebook)

Posizione nella classifica Bestseller di Amazon:

(non ancora pervenuta)

 

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Il Paese del sì. Note sull’identità culturale italiana di Giuseppe Giliberti è un saggio molto interessante in quanto affronta con intelligente leggerezza dei temi che incidono profondamente sulla nostra quotidianità, sul nostro rapporto con l’altro e con noi stessi.

Gli argomenti legati all’identità, al concetto di nazione, al valore della cultura e delle culture, alla valorizzazione delle relazioni interpersonali e interculturali, vengono analizzati con originalità; la loro interpretazione critica quindi suggerisce non solo risposte valide, ma anche altre domande ancora.

Il punto di partenza della riflessione su come e quando sia possibile interloquire con coloro che sono portatori di un diverso modo di essere nel mondo è l’affermazione secondo cui per rapportarsi con l’altro da noi è necessario innanzitutto capire chi siamo, come è nata la nostra identità, il nostro sistema di valori e di conoscenze. Per aprirsi all’altro, per confrontarsi con lui, secondo Giuseppe Giliberti, bisogna conoscere se stessi.

Un excursus su che cosa significa essere italiani, sulla nostra lingua, sulle nostre tradizioni, sul modo in cui gli altri ci guardano e su come noi guardiamo noi stessi, approda alla consapevolezza dell’importanza del passato come parte integrante della nostra identità: l’italianità è un concetto che ha a che fare con i riti, con le feste, con le usanze e i racconti che ci sono stati tramandati e che sono il frutto di apporti culturali diversi che si sono stratificati nei secoli. L’italianità è quindi una costruzione culturale che muta nel tempo in un rapporto dialettico tra passato e presente.

Giuseppe Giliberti ci ricorda, citando Pico della Mirandola, che l’uomo è un camaleonte la cui natura è ribellarsi alla natura. Non esistono radici che ci tengono legati alla terra e che ci rendono incapaci di mutare noi stessi e il nostro mondo rifiutando sempre e comunque ciò che è diverso da noi; è una “genealogia culturale” che ci dice chi siamo e chi possiamo diventare accettando l’altro come interlocutore di un’identità in divenire.

Questo non significa rinunciare a se stessi, ma arricchirsi in una relazione con chi è portatore di una cultura diversa. Auspicare il multiculturalismo, afferma l’autore, potrebbe condurre alla ghettizzazione di etnie che finirebbero per autoregolarsi con diritti e doveri propri, chiuse in spazi culturali e sociali autonomi e autoreferenziali.

Ciò a cui un paese democratico deve tendere è una effettiva inclusione, in cui uno ius culturae elaborato e vissuto come diritto-dovere dia la possibilità di conseguire una piena cittadinanza. Del resto, ci dice l’autore, il pluralismo è intrinseco alla tradizione culturale del nostro paese.

Daniela Pusceddu, ex insegnante

 

PRESENTAZIONI ED EVENTI

14 dicembre 2020 – Liliana Segre e Giuseppe Giliberti al Premio Epheso

Il 14 dicembre, nell’ambito della cerimonia per il conferimento del premio Epheso alla Senatrice Liliana Segre, verrà presentato il libro di Giuseppe Giliberti, “Il Paese del sì: note sull’identità culturale italiana”.
Un grande evento che ci onora come editori.
Trasmissione in diretta Facebook sulla pagina di Prospettive Mediterranee.

12 novembre 2020 – Giuseppe Giliberti su Repubblica TV

Cosa intendiamo quando diciamo “italiani”: viaggio nell’identità del nostro Paese – Rep tv

 

Rivista Robba (Francia), recensione a Giuseppe Giliberti, Il Paese del sì, febbraio 2024.